La mia arte
Un giorno qualcuno mi chiese:
“cosa sono per te i tuoi quadri?”
io risposi:
“l’incontro tra il giorno e la notte”.
Non solo questo, sono una parte di me, la metafora che mi rappresenta.
Nei miei dipinti c’è l’incontro fra la mia parte bianca e quella nera.
La prima, che è tutti i giorni ad incorniciarmi il viso, la Luna che si presenta alle persone.
La seconda è quella parte di me nascosta sotto le macerie della vita.
The dark side of the moon…
L’inconscio e il conscio che si incontrano e si scontrano.
In un continuo rinnovo di emozioni che vorticano incessantemente per tornare a galla e guardarmi in faccia,
spietatamente crudeli, sapientemente dolci, dalla superficie della tela che inizia, o finisce, per diventare
specchio bicromatico di una realtà che non accetta reinvenzioni ma solo verità.
Tela: luogo magico che mi regala protezione e mi dà la possibilità di poter “dire” ciò che sento.
La tela è “colei” che sa ascoltare, che accoglie ciò che ho da dire, che protegge e mantiene per sempre con sé le mie parole,
i miei pensieri, i disagi, le paure, i dolori, i ricordi.
La tela è una radiografia dell’anima.
La mia anima.
Ogni volta che aggiungo una pennellata è come se una piccola parte di me finisse in lei, diventasse un tuttuno con il pigmento, per poi
fissarsi a una superficie sempre più spessa che va a definire le figure.
Immagine nude.
Corpi privi di colore, ricavati dal solo uso del bianco e del nero.
Centinaia di migliaia di puntini, a volte binachi a volte neri, si accostano l’uno all’altro in un abbraccio che da vita, grazie ad un gioco
di chiaro-scuro, alle mie creazioni.
Opere che parlano, e mi parlano di me, opere che narrano la storia di chiunque sappia non solo sentire ma ascoltare,
non solo vedere ma guardare…